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RECENSIONE “La ragazza della palude” di Delia Owens

Ciao a tutti,

oggi vi parlo di un romanzo edito Solferino: “La ragazza della palude” di Delia Owens. Traduzione a cura di Lucia Fochi.

Ringrazio Bookrepublic e la Casa editrice per avermi omaggiata della copia.

la ragazza della palude

Valutazione: stella pienastella pienastella pienastella pienastella piena

Sinossi

A Barkley Cove, un tranquillo villaggio di pescatori, circolano strane voci sulla Ragazza della palude. Dall’età di sei anni Kya si aggira completamente sola tra canali e canneti, con qualche straccio addosso e a piedi nudi. Ha al suo attivo un solo giorno di scuola, ma la palude e le sue creature per lei non hanno segreti: la nutrono, la cullano, la proteggono, sono maestre e compagne di giochi. Kya impara a decifrare i segni della natura prima ancora di saper leggere un libro: nella sua assoluta solitudine sembra bastare a se stessa. Ma la sua bellezza non tarda a sbocciare: insolita, selvatica, sfuggente accende il desiderio nei ragazzi del paese. Kya scopre l’amore, la sua dolcezza e le sue trappole. Quando negli acquitrini riaffiora il corpo senza vita di Chase Andrews, gli occhi di tutti puntano su di lei, la misteriosa ragazza dimenticata: i mormorii diventano subito accuse, i sospetti incrollabili certezze. Il processo, fuori e dentro al tribunale, trascina la vicenda verso il suo imprevedibile e folgorante epilogo. “La ragazza della palude” è il romanzo commovente di un’infanzia segnata dall’abbandono e di una natura che si rivela madre, non matrigna. Ma è anche la storia di una violazione e di un segreto gelosamente custodito, che mette in discussione i confini tra la verità e la menzogna, il bene e il male.

Pagine 414 | Prezzo cartaceo € 18,00| Prezzo ebook € 9,99 | Link per l’acquisto Amazon CARTACEO e EBOOK | Link per acquistare la versione digitale sullo store BOOKREPUBLIC

Recensione

“La ragazza della palude” è un romanzo potente e inaspettato. Un romanzo che mi ha travolta e mi ha fatto amare all’inverosimile la protagonista Kya, che nonostante tutto ha sempre scelto di essere e rimanere sé stessa.

Una storia di abbandono, di solitudine, di sopravvivenza e formazione. Un romanzo che fa emergere quanto a volte la solitudine ci può plasmare e forgiare in maniera irreversibile, quanto l’abbandono possa segnare le persone e quanto la natura a volte ci possa salvare, se davvero l’amiamo e la rispettiamo.

La natura appunto è la vera protagonista indiscussa del romanzo, la troviamo durante tutta la storia. Una natura che a primo impatto, con le descrizioni evocative e perfette della Owens, mi ha fatto provare un’angoscia pazzesca ma che piano piano, insieme alla protagonista, ho iniziato ad amare. Di base, essendo sempre vissuta in campagna circondata dai boschi, amo tantissimo la natura, le sue dinamiche, la sua flora e la sua fauna quindi già questo mi ha fatto amare la parte più naturalistica del libro (che è bella corposa, se non siete particolarmente amanti di descrizioni per quanto ben fatte di natura, erbe, conchiglie e uccelli non so se questo libro possa fare per voi) e mi ha completamente fatta innamorare di Kya e della sua palude. Altro punto a suo favore è stato il fatto che a tratti, soprattutto nella prima metà, mi ha ricordato vagamente “L’educazione” di Tara Westover che a suo tempo amai alla follia.

Per quanto riguarda la trama è strutturata in maniera impeccabile, viene sviluppata nell’arco di diversi anni. Vedremo infatti Kya bambina e pian piano la troveremo una ragazza e poi adulta. Tutto ciò attraverso sbalzi temporali che vivacizzano la narrazione senza creare difficoltà nel mantenere il filo del racconto. Il genere con cui potrei etichettre questo romanzo è un ibrido tra romanzo di formazione e una guida naturalistica con una leggera atmosfera thriller che anima il racconto. Uno schema del tutto nuovo per me che mi ha totalmente conquistata.

Lo stile di scrittura della Owens per gusto mio è divino: ipnotico, ricco di dettagli, scorrevole e fluido. Quindi come avrete capito il romanzo mi è piaciuto tantissimo e ve lo consiglio stando attenti però, come detto sopra, a vedere se il genere, piuttosto singolare, può essere di vostro gusto.

Le facce cambiano, con gli eventi della vita, ma gli occhi rimangono una finestra sul passato.

Spero di avervi incuriositi e se lo avete letto fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto!

-Federica-

2 pensieri su “RECENSIONE “La ragazza della palude” di Delia Owens”

  1. Ciao, recensione molto accattivante!
    Sto riscontrando diverse opinioni in merito a questo romanzo. Ma anche io, come te, ho amato follemente “L’educazione” di Tara Westover: se anche solo vagamente lo ricorda, questo romanzo ha diritto ad entrare nella mia wishlist del mese!
    Un caro saluto
    Paola

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    1. Assolutamente! Ricorda vagamente L’Educazione per quanto riguarda la sopravvivenza in isolamento e senza cultura (la ragazza andrà a scuola un solo giorno) tutto il resto ti farà viaggiare in un’ambiente inospitale quanto meraviglioso.

      Piace a 1 persona

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